Il Lunedì Nero e i Crolli della Borsa Spiegati
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Il Lunedì Nero e i Crolli della Borsa Spiegati

Il Lunedì Nero e i Crolli della Borsa Spiegati

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Pubblicato May 4, 2020Aggiornato Feb 9, 2023
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Cos'è il Lunedì Nero?

Il lunedì nero è il nome usato per descrivere un improvviso e grave crollo del mercato azionario verificatosi il 19 ottobre 1987. Il Dow Jones Industrial Average (DJIA), un indice che misura le prestazioni del mercato azionario statunitense, è sceso di oltre il 22%. Il crollo è stato preceduto da altri due grandi cadute una settimana prima.


Prestazioni del Dow Jones Industrial Average intorno al periodo del Lunedì Nero.


Il lunedì Nero viene ricordato come l'inizio di un declino globale del mercato azionario. Ad oggi, è uno dei giorni più famosi nella storia delle borse.

Il volume di trading totale sugli exchange era così alto che i computer dell'epoca non erano in grado di gestire l'improvviso carico elevato. Gli ordini sono rimasti in sospeso per ore, e grandi trasferimenti di fondi sono stati ritardati.
Un crollo grave come questo si propaga naturalmente sui mercati dei futures e delle opzioni. Il crollo ha avuto un impatto significativo anche sui mercati globali. Gran parte degli indici principali nel mondo è scesa del 20-30% entro la fine del mese.

Il termine “Lunedì Nero” si riferisce tipicamente al crollo del 1987, ma viene usato anche per altri gravi crolli del mercato.


Cosa causa i crolli del mercato?

Generalmente, la causa dei crolli del mercato azionario non può essere attribuita a un singolo fattore. E' interessante notare che nessun evento importante ha preceduto il Lunedì Nero del 1987. Tuttavia, molteplici fattori si sono accumulati e, in combinazione, hanno creato un'atmosfera di panico e incertezza. Quindi, quali erano questi fattori?

Il primo è stato l'introduzione dei sistemi di trading computerizzati. Oggi, la maggior parte delle attività di trading è facilitata da computer, ma non è sempre stato così. Prima degli anni 80, i mercati azionari erano solitamente luoghi rumorosi e affollati in cui i trader scambiavano asset direttamente sul trading floor dell'exchange.


Il trading floor del New York Stock Exchange (NYSE) nel 1963, prima dell'introduzione dei sistemi di trading computerizzati. Fonte: Library of Congress. Immagine modificata dall'originale.


Nel corso degli anni 80, tuttavia, l'attività di trading ha iniziato a dipendere sempre più fortemente da software informatici. Il passaggio al trading computerizzato ha consentito un'attività di trading notevolmente più veloce, con sistemi in grado di effettuare migliaia di ordini in pochi secondi. Naturalmente, questi progressi hanno inciso anche sulla velocità dei grandi movimenti di prezzo. Al contrario, i trading bot di oggi possono spostare trilioni di dollari in valore in qualche secondo in reazione a un evento inaspettato.

Anche altri fattori, come un deficit commerciale negli Stati Uniti, tensioni internazionali e altre circostanze geopolitiche, sono stati indicati come cause. Inoltre, la crescente portata dei media ha sicuramente amplificato gli effetti e la gravità dell'evento.

E' importante sottolineare che, sebbene tutti questi fattori possano aver contribuito al crollo, le decisioni sono comunque state prese da persone. La psicologia di mercato svolge un ruolo importante nei crolli, i quali sono spesso semplicemente il risultato di un panico di massa.


Cos'è un circuit breaker?

In seguito agli eventi del Lunedì Nero, la US Securities and Exchange Commission (SEC) ha creato diversi meccanismi per prevenire che eventi simili si ripetano. O, se non per prevenire completamente, almeno per cercare di mitigare il loro impatto.
Uno di questi metodi è chiamato circuit breaker. Si tratta di una misura normativa che interrompe il trading quando il prezzo raggiunge determinati livelli percentuali relativi all'apertura del giorno. Anche se stiamo parlando principalmente degli Stati Uniti, i circuit breaker sono stati implementati in molti altri mercati.
I circuit breaker si applicano agli indici principali come il Dow o l'S&P 500, oltre a titoli singoli. Ecco come funzionano.

Se l'S&P 500 scende oltre il 7% durante una giornata di trading, il trading viene interrotto per 15 minuti, poi riavviato. Questo è un Level 1 circuit breaker. Se il mercato scende ulteriormente e raggiunge il 13% dall'apertura, viene interrotto di nuovo. Questo è un Level 2 circuit breaker. Dopodiché, dopo una pausa di 15 minuti, il trading riprende. Se il prezzo raggiunge una perdita del 20% dall'apertura del mercato, il trading viene interrotto per il resto della giornata. Questo è un Level 3 circuit breaker.


Vantaggi e svantaggi dei circuit breaker

Anche se i circuit breaker possono essere efficaci nel prevenire crolli improvvisi, sono da tempo oggetto di controversie.

Alcuni critici dei circuit breaker sostengono che abbiano un effetto negativo sui mercati e in realtà aumentano la gravità dei crolli. Come mai? Dato che questi livelli percentuali predeterminati si basano sull'apertura del mercato, sono una conoscenza pubblica. Di conseguenza, potrebbero influenzare il posizionamento degli ordini e diminuire artificialmente la liquidità a certi livelli di prezzo negli order book.

Una liquidità ridotta può portare a una maggiore volatilità, in quanto potrebbero non esserci abbastanza ordini per assorbire un picco inaspettato nella fornitura. I critici sostengono che senza l'influenza dei circuit breaker nelle aree di liquidità, i mercati hanno più probabilità di raggiungere un equilibrio naturale.

Quando si tratta di indici di mercato globali, come l'S&P 500, i circuit breaker vengono attivati solo per movimenti verso il basso. Invece, possono essere attivati su titoli individuali anche per movimenti verso l'alto.


Come prepararsi per i crolli del mercato

A causa della natura dei mercati e della psicologia delle masse, i crolli sono quasi inevitabili. Ma cosa puoi fare per prepararti a un crollo del mercato? 

Considera la creazione di un piano d'investimento o una strategia di trading generale. Quando il mercato crolla e molti investitori stanno vendendo in preda al panico, è importante rimanere calmi, razionali ed evitare decisioni emotive. Creare un piano d'investimento o una strategia di trading a lungo termine è essenziale per questo, in quanto non dovrebbe permetterti di prendere decisioni impulsive.

Un altro fattore da considerare è l'impostazione di uno stop-loss. Proteggere le operazioni a breve termine dal rischio di ribasso è un requisito fondamentale per essere un trader di successo. Tuttavia, la pratica è sorprendentemente meno diffusa quando si tratta di investitori a lungo termine. Anche se il tuo stop-loss lascia spazio per movimenti di prezzo più grandi, potrebbe salvarti da perdite considerevoli quando si verifica un crollo devastante del mercato.

Per quanto riguarda i crolli di mercato globali, finora sono stati tutti temporanei. Anche se i periodi di recessione economica possono durare diversi anni, i mercati tendono a recuperare in seguito. Se allarghi abbastanza l'immagine, l'economia globale è in costante crescita da secoli, e queste correzioni sono solo contrattempi temporanei.


Prestazioni del Dow Jones Industrial Average tra il 1915 e il 2020.


Se da un lato questa osservazione può essere corretta per i mercati globali legati alla crescita economica, non si applica ai mercati delle criptovalute. Il settore della blockchain è ancora giovane e le criptovalute sono una classe di asset rischiosa. Di conseguenza, alcuni cryptoasset potrebbero non riprendersi dopo un grave crollo del mercato.



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Altri Lunedì Neri famosi

28 ottobre 1929

Crollo dei mercati azionari, seguito dalla Grande Depressione degli anni 30. Considerando i suoi effetti economici a lungo termine, il crollo avvenuto nell'autunno del 1929 è stato il crash della borsa più distruttivo.

29 settembre 2008

A seguito dello scoppio della bolla immobiliare statunitense, i mercati azionari hanno iniziato a crollare. Questo ha portato eventualmente alla Grande Recessione alla fine degli anni 2000 e all'inizio dei 2010. Se vuoi saperne di più, leggi La Crisi Finanziaria del 2008.

9 marzo 2020

Il giorno peggiore per il mercato azionario americano dalla Grande Recessione, alimentato dalla pandemia di coronavirus e da una guerra sul prezzo del petrolio. E' stato il più grande crollo in un solo giorno dal 2008, ma come vedrai nel prossimo paragrafo, questo record è durato soltanto una settimana.

16 marzo 2020

I timori per i potenziali effetti economici della pandemia di coronavirus hanno continuato ad aumentare. Di conseguenza, il mercato americano ha subito un crollo in un solo giorno ancora più grande di quello avvenuto una settimana prima. Questa giornata può essere vista come il picco dello shock iniziale per l'effetto del coronavirus sui mercati finanziari.


In chiusura

Riassumendo, il Lunedì Nero è stato un grave crollo del mercato nel 1987. Come già detto, il termine può anche essere usato per riferirsi ad altri crolli del mercato azionario, come quelli del 1929, del 2008 e del 2020.

A seguito degli eventi del Lunedì Nero, sono state implementate nuove normative per cercare di mitigare gli effetti dei crolli del mercato azionario improvvisi. Una delle nuove misure più influenti e controverse è il circuit breaker, che blocca il trading quando vengono colpiti livelli percentuali di perdita predefiniti.

Cosa puoi fare per prepararti agli inevitabili crolli del mercato? Pensa ai possibili scenari per creare un piano d'investimento o una strategia di trading adeguati. Gestione del rischio, diversificazione del portafoglio e psicologia di mercato sono alcuni dei temi che possono aiutarti a evitare grandi perdite durante i crolli del mercato.