La blockchain per gli enti benefici: introduzione alla crypto-filantropia
Le organizzazioni di beneficenza si imbattono spesso in ostacoli a causa della mancanza di trasparenza, problemi di responsabilità e limiti propri dei canali attraverso cui accettano donazioni. La crypto-filantropia (l’uso della tecnologia blockchain per agevolare le donazioni benefiche) offre una soluzione alternativa, con transazioni decentralizzate e dirette che possono aiutare tali organizzazioni a ricevere contributi e raccogliere fondi con maggiore efficienza.
Basi della blockchain
Donazioni in criptovalute
C’è ancora molta strada da fare per l’adozione globale delle criptovalute, e questo percorso è particolarmente lungo quando si parla di beneficenza. Attualmente, c’è un numero piccolo ma crescente di organizzazioni che hanno già accettato le crypto come metodo di donazione.
I donatori che vogliono usare criptovalute per il proprio contributo possono limitarsi alle poche organizzazioni che le supportano o donare somme abbastanza grandi da convincere gli enti che prediligono ad accettare pagamenti in crypto.
Potenziali benefici della crypto-filantropia
La crypto-filantropia promette dei vantaggi significativi sia per le organizzazioni di beneficenza che per i donatori, tra cui:
Trasparenza totale: ogni transazione di criptovalute è unica, quindi può essere tracciata facilmente attraverso la blockchain. Il livello più alto di trasparenza e responsabilità pubblica può rassicurare i donatori e incoraggiarli a contribuire, rinforzando allo stesso tempo la reputazione di integrità dell’organizzazione.
Globale e decentralizzata: la maggior parte dei network blockchain presentano alti livelli di decentralizzazione, quindi non devono fare affidamento su un governo o un’altra istituzione centralizzata. Di conseguenza, i fondi possono spostarsi direttamente dai donatori alle beneficenze, e la natura decentralizzata della blockchain la rende ideale per le transazioni internazionali.
Accordi digitali: la blockchain facilita la condivisione e l’archiviazione di dati digitali, e può essere usata anche per garantire che documenti o contratti importanti non vengano modificati senza l’approvazione di tutti i membri coinvolti.
Spese ridotte: la tecnologia blockchain ha il potenziale di semplificare il modo in cui le organizzazioni benefiche sono gestite, automatizzando parti del processo e riducendo i costi complessivi grazie alla rimozione di intermediari.
Tasse ridotte: considerando un donatore residente negli USA come esempio, se una donazione viene effettuata in Bitcoin, l’ente benefico riceverà l’intero valore (zero imposte sulla plusvalenza). Inoltre, il donatore può richiedere una maggiore deduzione alle agenzie governative.
Dubbi e limiti
Nonostante i potenziali benefici, rimangono da considerare alcuni problemi quando si parla di crypto-filantropia:
- Volatilità: escludendo le stablecoin, la grande maggioranza delle criptovalute viene comprata e venduta in mercati altamente volatili, e manifesta spesso ampie oscillazioni di prezzo.
Sicurezza: se le chiavi private che danno accesso ai fondi donati vengono perse, non c’è modo di recuperarle. Allo stesso modo, se le chiavi non vengono gestite o protette in modo appropriato, un hacker potrebbe riuscire ad accedere allo wallet e rubare i fondi.
Opinione e comprensione pubblica: la maggior parte delle persone trova la blockchain piuttosto difficile da spiegare, e diversi potenziali donatori non comprendono a sufficienza le basi delle criptovalute per fidarsi del sistema o utilizzarlo per donazioni in beneficenza.
Esempi reali
In chiusura
La crypto-filantropia rimane un mezzo relativamente nuovo per inviare, accettare e distribuire donazioni. Con la crescita e la popolarizzazione della tecnologia blockchain, enti benefici e donatori potrebbero accoglierla come uno dei modi più attraenti per aiutare chi ne ha bisogno. E’ ragionevole supporre che, man mano che il pubblico continua ad adottare questa forma di donazione, le organizzazioni filantropiche svilupperanno sistemi per criptovalute.